Studi sulla persistenza dell'1,2 dibromo-3-cloropropano

Abstract

Sulle colture intensive e a reddito elevato la lotta chi mica contro i nematodi fitoparassiti e diventata una pratica agricola necessaria e sistematica. Tuttavia, perche essa sia effie ace ed economicamente conveniente, e necessario conoscere i tempi di persistenza nel terreno dei prodotti da somministrare, la cui velocita di degradazione e dispersione trovano appunto nelle caratteristiche chimico-fisiche del terreno stesso uno dei fattori che maggiormente Ie influenzano. Hodges e Lear (1973), indagando sulla efficacia del 1,2 dibromo-3-cloropropano (DBCP) per il controllo di Meloidogyne javanica, hanno dimostrato che non e necessaria una concentrazione elevata di prodotto nel terreno, per uccidere i nematodi, se il tempo di esposizione e abbastanza lungo da permettere loro di assorbire una dose letale. Poiche il nematode assorbe il composto rapidamente, ma 10 deassorbe molto lentamente, l'effetto nematocida del prodotto, nei terreni in cui ha lunga persistenza, si potrebbe ottenere con dosi relativamente basse, evitando Ie quantita eccessive che, oltre ad aumentare i costi, potrebbero provocare inquinamenti dell'ambiente. II DBCP era un nematocida largamente impiegato in agricoltura, per contenere infestazioni di nematodi in colture in atto, fin quando disposizioni del Ministero della Sanita non ne hanno sospeso la vendita in attesa che vengano approfondite Ie conoscenze sugH effetti che il prodotto puo avere sulla salute umana e sugH equiHbri biologici dell'ambiente. Si e pensato utile, quindi, portare a termine della sperimentazione, gia iniziata prima delle succi tate disposizioni Ministeriali, sulla persistenza e la velocita di scomparsa del prodotto in diversi tipi di terreno, sia per contribuire ad una migliore conoscenza del prodotto stesso, che per essere in grado di ben consigliare gli agricoltori in vista di una probabile reintroduzione del DBCP sul mercato degli antiparassitari.